Le tecnologie appropriate (o sistemi appropriati) sono soluzioni tecnologiche che rispondono in modo sostenibile e adeguato alle specifiche esigenze locali, tenendo conto delle risorse disponibili, del contesto culturale e sociale, e delle condizioni ambientali. L’idea alla base di questi sistemi è che la tecnologia non debba essere necessariamente complessa o avanzata, ma piuttosto deve essere adattata alle realtà locali, per essere funzionale, economica e facilmente gestibile.
In particolare, nel contesto delle tecnologie ambientali come la fitodepurazione o le compost toilette, i sistemi appropriati sono soluzioni ecologiche che utilizzano metodi naturali e a basso impatto tecnologico per trattare acque reflue o rifiuti organici, adattandosi perfettamente al contesto locale e alle risorse disponibili.
Ad esempio:
- Fitodepurazione: l’uso di piante per depurare le acque reflue è una tecnologia che, pur essendo naturale e poco costosa, è estremamente efficace in contesti dove le soluzioni impiantistiche tradizionali non sono praticabili o economicamente vantaggiose.
- Compost toilette: la realizzazione di sistemi di compostaggio dei rifiuti umani è un esempio di sistema appropriato che riduce l’impatto ambientale, valorizza i rifiuti organici e si adatta a contesti in cui la rete fognaria non è disponibile.
I sistemi appropriati sono quindi soluzioni sostenibili, pratiche e rispettose dell’ambiente, spesso preferite in contesti rurali o in zone con limitate risorse infrastrutturali, ma che possono anche trovare applicazione in ambienti urbani, dove la sostenibilità è un valore fondamentale.
La fitodepurazione
Erano i primi anni ‘90 quando cominciai ad interessarmi agli sconosciuti impianti di fitodepurazione. In Italia ancora non se ne parlava e la mia ricerca si concentrò in particolar modo sulle esperienze già realizzate all’estero. Da allora molto tempo è passato e il mio interesse è diventato una competenza che mi ha portato a realizzare impianti di fitodepurazione in giro per l’Italia, molti nel Golfo di Policastro.
Gli impianti di fitodepurazione sono depuratori di reflui: urbani; di origine agricola; agro-industriali; da zootecnia; di percolato di discarica; di acque meteoriche urbane.
Un’innovazione urbanistica che sovverte le conoscenze e le certezze sullo smaltimento dei reflui. I numerosi e innegabili vantaggi ottenuti attraverso gli impianti di fitodepurazione da me progettati, accolgono i consensi anche dei tecnici più increduli. Un effettivo vantaggio del singolo e della comunità per abbattare i pregiudizi di ciò che si ignora.
Le mie realizzazioni riguardano lo smaltimento di reflui urbani di privati: per alberghi, residence e case private. Sicuramente il maggior vantaggio è quello del basso impatto ambientale, fondamentale per interventi in aree ad alto valore paesaggistico. Nella foto è visibile l’impianto da me realizzato per un albergo con ristorante, perfettamente inserito nel paesaggio rurale alle pendici del Monte Bulgheria.
L’architettura in città ai tempi della ruralità
Inizialmente il mio interesse era rivolto verso le scelte di gente nata e cresciuta in città che decideva di allontanarsi dalle aree urbane, non solo per cercare luoghi ameni ma per ripensare la propria vita. Fenomeno allora difficilmente inquadrabile, da me chiamato “deurbanizzazione”: in loro vedevo la volontà di costruire un’alternativa a un sistema economico oppressivo e spesso nocivo.
Non è un caso che ora questa voglia di cambiamento si esprima nel luogo del contrasto. L’incontro con l’associazione “Più ORTI in CIttà” di Portici (NA) è stata l’occasione per sperimentare nuovi strumenti dell’architetto/urbanista. Progettare strutture a servizio degli ortolani e relativo bagno ecologico, nel bel mezzo di una città, è stata una prova per tutti. Capanni per il ricovero degli attrezzi, spogliatoi per gli ortolani, un pergolato per i momenti di convivialità e un bagno.
Le strutture dovevano avere un valore estetico, essere concepite in modo da rendere veloce ed economica la costruzione, di facile ripristino dei luoghi in caso di dismissione.
La sfida più grande era realizzare la compost toilette: un bagno idoneo a raccogliere e trasformare i rifiuti in compost, utilizzabile come concime organico; soluzione più ecologica di un bagno chimico e adatta a rispondere alle differenze di carico che possono verificarsi nelle diverse attività dell’associazione.